E' da ieri pomeriggio che nella testa mi gira incessantemente un pensiero: la violenza sta tornando ad essere il piede di porco con cui rubare l'attenzione, mediatica e sociale che sia. I pensieri però vanno anche approfonditi e contestualizzati, di fianco alle immagini degli scontri di Trastevere mi viene pure in mente un Paese congelato e sordo rispetto a determinati temi, mi viene in mente la parola "esasperazione" e ricordo che certi cattivi maestri è da mesi che la cavalcano impunemente per fini elettorali. I temi però sono vitali e, guarda caso, sempre gli stessi: sicurezza, diritti, speranza ed ognuna di queste parole è un mondo di sottocategorie, un caleidoscopio di vissuti ed incertezze che drogano non tanto il futuro delle persone (concetto assai generico) quanto il loro presente. Disoccupati, esodati, studenti, malati di Sla, pastori sardi, Sulcis, Ilva. Boom. Credo però che sia la violenza stessa a ditruggere anche le ragioni più buone ed inattaccabili, in questo il mio pensiero è l'antitesi del marketing della rabbia che sta facendo il signor Grillo ed i partiti di estrema destra che da sempre aizzano le persone come se fossero dei cani da combattimento. La violenza fa parte della natura umana, questo è vero, ma non posso accettare che delle persone a mente fredda e nelle comodità delle proprie case (a cinque stelle) fomentino ragazzi solo perchè attraverso un "vaffa" hanno trovato la strada di interpetare il loro malessere. Quanto al governo Monti, invece di perdersi in polemiche in difesa degli studenti o dei poliziotti, sarei felice che in questa fase concusiva del suo mandato volgesse lo sguardo non alle conseguenze ma alle cause del disagio. Ci ha salvato dal baratro dopo la vergognosa era berlusconiana , ok, ma ora dedichi questi ultimi quattro mesi ad un tema che da sempre è sulla sua agenda: l'equità. E non per fini propagandistici, santo Dio, ma perchè è semplicemente giusto ridare dignità alle PERSONE che stanno soffrendo questa crisi sulla propria pelle; che siano uomini o donne, operai o studenti, in divisa o in jeans.
1 Commento
andrea lanini
15/11/2012 12:39:39 pm
Grandi manifestazione democratiche come questa, se ben fatte, possono davvero influenzare la politica europea. Pensiamo che le lobby finanziarie ed economiche che traggono vantaggio dalla crisi restino con le mano in mano di fronte a questa eventualità? Pensiamo seriamente che non abbiano il numero di telefono di un buon numero di agenzie della provocazione disposte a mandare tutto in vacca? Io sono abbastanza ingenuo ma fino a questo punto non ci arrivo. Invece ci arrivano tanti ragazzi che vedono nello scontro chissà quale rivoluzione. La storia non insegna gran che...
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