Ma chi era Biagi? Ma chi lo conosce Montanelli? La categoria dei giornalisti si fregia al giorno d'oggi di un vero maestro dell'inchiesta: Andrea Scanzi. Nell'ultimo suo pezzo (oggi, 23/04/14) definisce il Presidente del Consiglio Renzi: buffo dittatorucolo dello Stato Libero di Rignano, bombarolo seriale dalla silhouette pingue, pappagorgia sbarazzina, dizione lievemente sputacchiante ed espressione diversamente arguta. Scordatevi dunque noiosi pezzi di approfondimento de "Il Fatto" o "La Voce", in piena deriva grillina gli affondi del dott. Scanzi sanno sempre più dei gratuiti giochini di parole, degni del miglior Emilio Fede. 80 euro in più al mese? Inezie, ovviamente, per chi viaggia su cifre ben più alte tra articoli grilleggianti ed ospitate Tv. Taglio del Senato? Un dopolavoro di inquisiti. Legge elettorale? E' una schifezza. Titolo V della Costituzione? Va cambiato ma - guarda caso - non come ha in mente Renzi. Renzi firma la direttiva per desecretare i documenti sulle stragi? "E che me ne frega a me, io c'ho er diesiel" (cit.) Non so, forse un certo giornalismo non ha ancora elaborato il lutto di non avere più il jolly Berlusconi e, mentre la storia decima uno ad uno i suoi collaboratori (chi in italia e chi all'estero), tutti gli epigoni di Travaglio si concentrano per osmosi su chi sta cercando di rimettere in moto questo benedetto paese, con conseguenze terribili. Un esempio? Cito dal suo blog "Le riforme di Berlusconi erano uguali o addirittura migliori di quelle di Renzi". A voi le considerazioni in merito, aspettiamo con fiducia il prossimo geniale articolo su "Renzie", "Re Gioegio", "Karina Huff Boschi" ecc.
0 Commenti
Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.
Lascia una Risposta. |
Archivio
Agosto 2017
|