Ieri abbiamo visto la grottesca marcia indietro di un #Berlusconi sempre in maggiore affanno. I suoi supporter parlano di un genio politico ma io vedo solo l'uomo che da 20 anni offende l'Italia, usandola per galleggiare e far fuori le sue faide interne. Stavolta però qualcosa è andato storto: il suo voto non fa la differenza, la spaccatura non si ricompone, in Senato rappresenta una minoranza - decrescente fra l'altro - e la sua dichiarazione di voto mi pare la più umilante delle capitolazioni. In diretta Tv, sotto le forche caudine di Giovanardi, Lupi, Cicchitto, lui che si vantava di orientare il pensiero di Bush, faceva cucù alla Merkel e le corna a Caceres. Insomma, il Cavaliere ha fatto dimettere deputati, senatori, ministri e poi ha votato la fiducia. Nonostante ciò per la seminfermità mentale mi pare ormai tardi.
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Agosto 2017
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