Con la scorsa notte si è conclusa questa lunga e complessa fase elettorale per Roma e per il nostro Municipio, non posso che complimentarmi con il Sindaco Raggi ma sarei ipocrita se nascondessi la preoccupazione per la mia città e l'amarezza per Roberto Giachetti. Nel caso specifico credo che il Pd abbia fatto il risultato peggiore con il suo candidato migliore e che sia un gran peccato, prima di tutto per Roma.
In II Municipio, nota positiva tra tante negative, Francesca Del Bello è stata eletta Presidente, la squadra del Pd ha confermato la sua amministrazione territoriale e Orlando Corsetti, già Presidente del Municipio e consigliere comunale ha confermato il suo incarico. Quanto al sottoscritto, nonostante i voti ottenuti al primo turno non fossero comunque sufficienti per entrare in Consiglio, ho fatto del mio meglio per dare una mano a questa squadra e, in tal senso, voglio ringraziare i miei amici che hanno comunque sostenuto il PD municipale e contribuito a questa vittoria. Il fatto che il nostro Municipio sia uno dei pochissimi in cui il Pd vince dimostra quanto questi amministratori siano radicati sul territorio e, di conseguenza, quanto per me sia stato difficile confrontarmi con tutti loro per trovare un varco al primo turno. In questo senso ogni voto ottenuto è per me un attestato di stima e vi ringrazio con l'emozione di chi si rende conto del grande dono che gli avete fatto. Detto questo non mi nascondo dietro un dito, la mia non era una battaglia di testimonianza ma il tentativo di entrare concretamente nell'amministrazione municipale. In questo senso ho perso e non ha senso girarci intorno con la parole, soprattutto in un Paese in cui chi fa politica non ammette quasi mai di aver perso, sono sempre tutti diversamente vincenti. Se non ce l'ho fatta, al di là dei limiti oggettivi di essermi confrontato con una squadra forte, senza rappresentanti di lista e con un budget ovviamente ridotto, c'è però una responsabilità più personale. Non sono riuscito a coinvolgervi quanto avrei voluto, non sono riuscito a farvi capire che fosse una battaglia comune, non quella mia. Ho ricevuto tanti "in bocca al lupo", avrei dovuto trasformare quell'augurio in "oggi vengo a volantinare con te". Far capire che quelle ore trascorse in strada non erano un sacrificio ma un investimento comune, un investimento che già in pochi giorni ha dato i suoi frutti, purtroppo insufficienti ma non per questo inesistenti. Le persone si sentono inascoltate, non comprese e noi che siamo una forza di centro sinistra, per di più di governo, abbiamo il dovere di tornare in strada ad ascoltarli come cittadini, come comitati e come esseri umani. Torno a ripetere che quanto avvenuto oggi a Roma non è colpa di Roberto Giachetti, anzi. Il Pd in questi mesi ha dato l'impressione di essere vicino ai cittadini o ai poteri forti? Non parlo di Renzi - per cui nutrivo stima quando la folla saliva sul suo carro e stimo ancora oggi mentre in massa vi scende - ma di alcuni dirigenti del nostro partito, quelli che avrebbero dovuto creare coesione ed hanno lasciato che la Raggi (e non solo lei) facesse passare l'odioso sillogismo Giachetti=Pd=Mafia Capitale. Un pescivendolo al mercato ha urlato "ve tajeremo la testa come durante 'a rivoluzione francese", se io che guadagno 8 euro all'ora lavorando con i bambini o un giovane amministratore che cerca di fare qualcosa di buono per il suo municipio veniamo visti come l'Ancien Régime vuol dire che è saltato qualche parametro comunicativo basilare e che molti davanti al simbolo PD vedono rosso come i tori, come vedevamo rosso noi davanti al simbolo PDL. E non fatemi sentire, vi prego, che la colpa è dei cittadini che non capiscono. Queste boiate radical chic ditevele in barca a vela o nei salotti in cui noi non entriamo, io ho in mente un Pd in cui chi non lavora, chi non si sporca le mani, chi non mette passione e fantasia, chi non torna in strada non ha cittadinanza politica. E' un caso che non vinciamo in una, dico una, periferia romana? Perché gran parte dei miei coetanei vota m5s o vota il Pd solo per sostenere la singola persona (perchè è pieno di ragazzi in gamba e neanche questo viene mai detto) "nonostante" il partito? Il nostro obiettivo è essere una forza di governo progressista vicino alle persone o giocare in difensiva mentre il partito di Grillo diviene il punto di riferimento della voglia di cambiamento? Perfino uno che ha lavorato bene come Fassino è stato sonoramente battuto. Perché? Perché la gente vuole cambiamento, sana normalità, nuovi volti e - non ci provate - non pescati dal calderone del potere, non le facce avanzate dalla sera prima e riscaldate in padella, quelle facce che non sono mai salite su un bus, non conoscono i drammi della periferia, non la faccia del compagno spocchioso delle medie. Dal canto mio torno a lavoro col sorriso ed a testa alta, con i voti delle persone che credono in me, con cento amici in più di quanti ne avevo un mese fa. La politica non è solo un comitato d'affari, la politica è entusiasmo, è voglia di cambiare le cose che non vanno, è passione. Per me volantinare è stato un piacere, lottare per rappresentarvi in consiglio un onore, lo faranno i giovani amministratori che hanno ottenuto risultati migliori dei miei. Quella piccola nostalgia che sento dentro per questi giorni di fuoco sarà i mio piccolo fuoco personale, quello che mi ricorderà perchè e per chi spendo il mio tempo, per chi lotto e lotterò ogni giorno. Grazie a tutti voi!
0 Commenti
Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.
Lascia una Risposta. |
Archivio
Agosto 2017
|