Qualche sera fa un malizioso Luca Telese, chiamato da Mentana ad esprimersi sulla conferenza stampa di Bersani, ha chiesto un po' beffardo "ma se il PD ha vinto come dice, perchè il suo segretario non sorride?".
La domanda, confusa dall'emicrania che uno stato pseudo-influenzale mi aveva regalato, è rimasta a ronzarmi in testa e pian piano una certa risposta me la son data; è solo una considerazione personale, ma mi faceva piacere condividerla. Tanto per iniziare il risultato delle urne è stato positivo, abbiamo vinto certo, ma in che Paese l'abbiamo fatto? Abbiamo vinto in un Paese in cui lo Stato è tremendamente indebolito: indebolito dal non voto, dalle bombe senza nome, dalla celebrazioni dei nostri eroi a cui si ha spesso l'impressione d'aver dato poco onore ed ancor meno protezione. Abbiamo vinto perchè il nostro elettorato, bontà sua, sa non lasciarsi distrarre dalle sirene catastrofiste che semplificano tutto in un vaffa o una generalizzazione da bar. In quest'ottica il grosso del danno è arrivato infatti a quei partiti che hanno sempre trascurato il cervello del proprio elettorato ( L’Italia come il Milan, Basta ladri di Stato, Giuro sulla testa dei miei figli, Sono l’unto del Signore, Con Bossi mai più nemmeno un caffè, Toghe rosse, Gheddafi leader di libertà, Mills mai conosciuto, La proporrò per il ruolo di kapò, Turisti della democrazia, L’Islam civiltà inferiore, Tutta colpa dell’euro, L’Economist è comunista, Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, anzi mandava la gente in vacanza al confino, Giustizia a orologeria, I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana, Farò sparire la spazzatura da Napoli in tre giorni, Obama abbronzato, Evadere è un diritto naturale che è nel cuore degli uomini, Il Family Day, Che fate, ragazze, mi toccate il culo?, Mai frequentato minorenni, Solo cene eleganti, Pagavo Ruby perchè non si prostituisse, Me ne vado da questo Paese di merda, Culona inchiavabile) puntando più alla pancia, per non dire altro. Ma se l'aver conservato il nostro elettorato è senza dubbio un dato positivo, forse può non bastare ad un partito che ha ambizioni differenti. La mia idea è che oggi, tramontata la contrapposizione ideologica del '900, la battaglia si giochi essenzialmente tra chi rappresenta gli italiani onesti e chi, in modo più o meno esplicito, si fa portavoce dei furbi e dei semplificatori (per guadagno o limite personale); un tempo si chiamavano leghisti e forzisti, oggi grillini e chissà si chiameranno tra un anno. Il brutto della faccenda è che la battaglia sia purtroppo ad armi impari: non solo l'attuale crisi e gli errori del passato hanno accentuato l'ingiustizia sociale, ma 17 anni di Berlusconi hanno parlato all' anima nera del Paese, a quella dei condoni, quella della strizzata d'occhio, quella dei potetentati, delle lobby e degli amici. Io ho la fortuna/sfortuna di muovermi coi mezzi e non li sento mica tutti questi problemi etici nei dialoghi della gente, ogni volta che esce il discorso del voto (si parlava di Zingaretti ed Alemanno, per esempio qualche giorno fa) il tema è sempre lo stesso: "sti papponi si mangiano tutto, e io?" come se la politica fosse una caccia grossa in cui ognuno tenta di accaparrarsi il più possibile, mors tua vita mea bello. Ecco perchè torno a dire che il lavoro per il nazionale, da qui ad un anno, non sarà solo quello di rimediare i voti, ma convincere a votare per noi con la fiducia che quei voti non serviranno a traformare un signor nessun in un On. Stocavolo (che a sua volta lascerà in giro briciole per gregari, papponi, cornuti e lacchè), ma che la colizione di centro-sinistra saprà inerpretare i bisogni del Paese ed agire per il bene comune (degli onesti). E' più vi fate una risata davanti a questa proposta più raccogliere la sfida diventa necessario se davvero vogliamo cambiare, se davvero vogliamo raccogliere la lezione del voto al Movimento a 5 Stelle. Anche perchè, disciolti Pdl e Lega, è chiaro che la rabbia, il disagio sociale, la protesta si concentrerà sull'unico partito "ufficiale" ancora in corsa: il Pd. Un esempio? Il dimezzamento dei soldi ai partiti, era stato promesso ed è stato fatto, ma non basta. Leggete sulla rete, si chiede l'abolizione totale, le dimissioni, ladri, farabutti, chi ha preso il mio forcone?? Il Pd ha solo tre anni, è vero, ma forse deve capire cosa vuole fare da grande, vuole allearsi con Di Pietro e Vendola per cercare una sponda a sinistra o fare una telefonata a Casini e tentare la strada di un centro-sinistra in chiave europea? Credo che una scelta del genere - ed una presa di posizione su questa benedetta legge elettorale - possa salvare il partito da quello che i cittadini non gli perdonerebbero: un immobilismo nebuloso che non può che traghettarci su sponde greche. Credo che oggi Bersani, seppur leader di un partito numericamente vincitore, più che sorridere deve continuare a fare quello che sta facendo: ascoltare il Paese e cavalcare il vento del rinnovamento. C'è da parlare a quelle persone illuse e tramortite dal sogno berlusconiano divenuto nella realtà malgoverno ed abuso, c'è da prendersi la responsabilità di ridare valore alla politica, alla funzione dei partiti - concreti ed alternativi secondo il modello francese - ed alle esigenze delle persone. La vittoria non esclude la necessità di cambiamento, poi che sorriderà o no il segretario sarà una questione personale, quel che conta è che se l'Italia ha il diritto di tornare farlo il PD ha il dovere di aiutarla con tutta la sua forza.
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Agosto 2017
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