Lo scambio di battute avvenuto questa mattina su Twitter mi ha spinto a formulare meglio il mio pensiero sulla triste vicenda di Davide, ucciso a Napoli per mano di un carabiniere. Chiariamo subito un punto: Davide è la vittima di quanto accaduto. Ma era una vittima ancor prima di essere ammazzato dal carabiniere che, per volontà o errore, ha esploso quei colpi. E' diventato vittima nel momento in cui è entrato nell'ottica che il rispetto delle regole, anche il fermarsi ad un posto di blocco, fosse una pippa da benpensanti e non la base di un ragionamento logico e, purtroppo, molto pratico. E' una logica molto semplice e muove (o frena) la maggior parte delle persone: se non puoi permetterti qualcosa non la prendi, se non hai i soldi per l'assicurazione usi la bici o il tram (io, a 34 anni, lo faccio ancora molto spesso) non forzi in tre e senza casco un posto di blocco. O meglio, lo fai, ma esci dalla comunità civile e violi quel delicato equilibrio che regola il rapporto tra doveri e diritti che i più chiamano legalità. Mi hanno dato del moralista, cercherò di evidenziare l'assurdità di questa accusa ripetendo che puoi farlo, puoi uscire dal vivere civile ed andare ben oltre il non pagare un'assicurazione. Puoi spacciare, puoi rubare, puoi minacciare, puoi ammazzare ma devi sapere che oltre quel labile confine le regole del gioco possono non valere più. Se la società civile lo condannerà, quel carabiniere che ha sparato ad un ragazzo di 17 anni pagherà, ma quel ragazzo, e tutti gli altri ragazzi che delle regole se ne fregano, non possono far riferimento ad uno stato di diritto che sono loro i primi a non riconoscere. Quando infatti decidi che le regole che gli altri rispettano sono merda e che chi le rispetta (chi paga l'assicurazione, chi mette il casco, chi si ferma ad uno stop) è un coglione, entri in un gioco dove qualcuno può perdere la testa. E' un corto circuito drammatico perchè lo stato dovrebbe essere comunque al di sopra della legge ma lo stato è fatto da uomini e gli uomini (specie sotto pressione) possono fisiologicamente sbagliare, anche drammaticamente. E' per questo che Davide è una vittima, è per questo che il carabiniere ha sbagliato, è per questo che in questa storia non esistono eroi. Solo commozione per una vita strappata ed il dolore dei famigliari a cui è stato tolto un figlio nato e cresciuto in una città splendida che però, talvolta, istiga i suoi figli a varcare quel labile confine.
1 Commento
Giuggia
28/9/2014 07:31:29 am
Condivido ma, non per fare la grammar nazi, hai commesso un errore madornale: scrivere "famiGliari" è da cani.
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