Questi sono i fatti: ieri notte è crollato il controsoffitto nella scuola materna "Manzoni", in zona S. Giovanni a Roma. S'è sfiorata la tragedia ma la maggior parte dei notiziari e giornali di oggi non hanno sentito il bisogno di parlarne o l'han fatto in modo piuttosto contenuto. Il motivo è semplice: nessuno dei bambini era presente, ergo nessuno dei bambini s'è ferito, ergo nessun dei bambini è morto. Quindi il problema non si pone! Quella che è una discriminante puramente fortuita, la presenza o meno di occupanti dell'edificio, diventa il metro attraverso cui decidere se una notizia sia o meno degna di riflessione. E' facile immaginare cosa sarebbe successo nella nostra videocrazia se quella scuola fosse stata occupata: edizioni speciali di Tg nazionali e locali, interviste alle mamme con la musica di carrilon in sottofondo, reporter d'assalto in ogni angolo, politici a caccia di applausi e lacrime di coccorillo a volontà. 2/3 giorni di vespaio e poi di nuovo silenzio, fino al prossimo spettacolo. Io sono stanco di dover aprire le mie considerazioni con "fortunatamente" o "sfortunatamente", qui la fortuna non centra niente: esistono criteri di messa in sicurezza, esiste un'etica del lavoro ed io non voglio più vivere in un Paese che passa dalla strizzata dell'occhio quando tutto va bene allo strapparsi i capelli quando qualcosa va storto. La politica deve recuperare la dignità che troppi rubagalline gli hanno sottratto, tirando nel fango quei pochi che fanno egregiamente il proprio lavoro, e tutta la società civile deve fare lo sforzo di capire che la strada della "furbizia" è lastricata di trappole, talvolta mortali.
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Agosto 2017
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