Io sono cresciuto con una politica che, per decenni, si è consumata nello scontro tra berlusconismo ed antiberlusconismo, una guerra fredda che ha prodotto, tra l'altro, l'immobilismo che la mia generazione paga quotidianamente. Un esercito di 30/40enni laureati, specializzati ed abbandonati, adolescenti sociali nel corpo di donne e uomini che devono accontentarsi di lavorare da Mc Donald o appassire in un call center perchè chi è venuto prima non gli ha lasciato neanche le briciole. E vabbè.
Detto questo, premesso che la mia opinione sull'ex Cavaliere non è politicamente cambiata di una virgola, credo che quello che conti oggi (o perlomeno conta per la mia generazione e, se a voi non frega niente, per favore non parlate di equità sociale) sia il percorso delle riforme. Esistono due maniere infatti per concepire il Paese: A) una nazione con un potenziale enorme ma che per scelte sbagliate, incompetenza, corruzione e crisi sta soffrendo, tanto ed ha necessità di riconquistare il ritmo che l'ha caratterizzata nei decenni passati B) lo strumento attraverso cui giocare a fare il '68 bis, chiedere l'impossibile, le farfalle al potere, tutto per tutti, tempo indeterminato. Con tanto di polemica sterile costante, radicalismo, illazioni varie, un pizzico di sessismo e schifo per il consenso (lo stesso schifo che nutre la volpe per l'uva). Ora sulla legge elettorale si combatte l'ennesima battaglia: dopo le minacce scissionistiche di Civati (a giorni alterni, come le targhe delle auto quando c'è smog), gli attacchi di Fassina, D'Attorre, Cuperlo, Bindi, D'Alema (finalmente uniti contro un nuovo nemico comune, dopo vent'anni), dopo il caso Cofferati (che ha la mia stima per la coerenza dimostrata lasciando il Pd e per aver sollevato un tema su cui la magistratura indagherà) e le minacce di far ricadere sull'elezione del Presidente della Repubblica il dissenso della minoranza (per approfondimenti consultare il sito www.sticavolidellitalia.it), oggi siamo all' Italicum e l'avversario del giorno si chiama Gotor. “Se la minoranza tiene le prossime 48 ore, salta la legge e salta pure Renzi”, sembrerebbe il monologo di quei cattivi dei fumetti che ridono da soli con gli occhi di fuori, se uno volesse sdrammatizzare. Ma dopo lo "sdramma" viene il dramma: Gotor, bersaniniano di ferro e capolista blindato in Umbria, è infatti solo una voce dei tanti corifei che dialogano costantemente col male personificato, Renzi Creonte, nel tentativo di indebolirlo. Uno scontro scisso dagli interessi nazionali a cui la nazione assiste disamorata e stanca, un equipe di medici che in rotta col Primario fanno morire il paziente invece di operarlo e salvargli la vita. Mi sbaglio? Parliamo della legge: ci sarà il ballottaggio, il premio alla lista, le preferenze e, in caso di vittoria, il Pd avrà solo il 30 per cento di nominati. Meglio il Consultellum dite? Quello non sarebbe foriero di inciuci, no? Quando sono stato Segretario di Circolo nel mio Municipio ho avuto il piacere e l'onore di essere invitato a casa di Lina Fibbi ed una cosa mi ha ripetuto più volte: "il partito è bello quando è unito". E' una frase che mi è rimasta in mente, che andrebbe scolpita nella pietra e, nel frattempo, nelle nostre coscienze. Contro i 101 di Prodi, contro le coltellate che ogni giorno tirano a Matteo Renzi e contro la sabbia che, costantemente, viene gettata nel motore di questo paese.
2 Commenti
flora solitro
20/1/2015 08:36:19 am
è un momento molto particolare dovremmo essere tutti uniti e cercare di trovare soluzioni qui ogni uno è attaccato alle propie idee senza cercare di modificare qualcosa per il bene comune se salta tutto i primi a rimetterci saranno propio loro perchè non sarebbero più eletti Renzi non è detto che ha sempre ragione però per me ha dato una svecchiata e mescolando le cartesta cercando di farci uscire dalle sabbie mobili dove eravamo impantanati da anni, non so se avete capito il senso di quello che voglio dire ma stiamo UNITIIIII
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Nicola
23/1/2015 09:15:43 pm
Bravo... da un ing quasi sessanta che sa che significa per voi delle generazioni dei trentenni questo sistema che si è venuto a creare in Italia dopo decenni e decenni di democrazia cristiana con le sue clientele , di una sinistra spesso solo ideologica e mai ambientalista ecc, e un carrozzone di super burocrati nelle PA l'altra faccia della medaglia dei vari Letta Zio, Casini, Fini Gasparri...e magai Fioroni o D'Alema.... insomma DAJE suonate la carica nel PD ma non solo sperando in Renzi ma nell'impegno nei Circoli con uno sguardo nel passato ma soprattutto una fiducia nel futuro! PS Brava Lina Biffi a ricordarcelo!
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