Oggi è scomparso Carlo Maria Martini, un uomo progressista di dialogo e di cuore, il Papa che in tanti avremmo voluto avere. Rinunciò all'accanimento terapeutico ma non al mostrare a tutti noi il suo lato più umano. "Pregherei Gesù di inviarmi angeli, santi o amici che mi tengano la mano e mi aiutino a superare la paura".
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Oggi è morto Angelo di Carlo, il disoccupato di 54 anni che una settimana fa si era dato fuoco davanti a Montecitorio. Ora mi raccomando parlate di lui, rovistate nella sua vita come si rovista in un cassonetto e chiedete a chi gli voleva bene che persona fosse, che numero di scarpe portasse e qual'era la sua canzone preferita. Oppure, meglio ancora, invitate la Santanchè, la Mussolini, un grillo rampante ed un leghista rattoppato in qualche salotto col pubblico ammaestrato e fateli urlare che è uno schifo, che ci vuole la rivoluzione e che, in ultima istanza, la soluzione è resuscitare San-Berlusconi-che-ci- leva-le-tasse, mandare tutti a fanculo o cacciare gli immigrati cattivi che ci portano via lavoro. Fate insomma quello che vi pare ma, mi raccomando, non accennate al fatto che in Italia un giovane su due (49,9% nel 2011) è precario, il 9,4% della popolazione è senza lavoro ed il dato sta progressivamente crescendo (per capirci nel 2009 era il 44,4%). Non parlate del fatto che all'ombra del qualunquismo e della politica del vaffa sta crescendo una generazione disperata, senza prospettive e senza fiducia, ragazzi e ragazze di 30 anni nostalgici come dei vecchi (e se non ci credete guardate su cosa puntano i pubblicitari o entrate in uno dei mille gruppi Facebook che glorificano con la lacrimuccia cabine telefoniche, cartoni animati giapponesi, mangiacassette e cubi di Rubik mai terminati). Molte generazioni precedenti alla nostra sono state male, è vero, ma a detta di molti si aveva sempre la sensazione che ogni giorno fosse leggermente migliore del giorno precedente, ecco oggi è esattamente il contrario e gli Angelo Di Carlo non stanno neanche più come foglie in Autunno, bruciano attaccate ai rami fin dalla stagione precedente. In questo brutto giorno credo che la maniera migliore per ricordare Angelo sia non perdere la nostra legittima speranza, un bene che a quanto pare fa gola a molti e che, come molti atri beni impalpabili, rischia d'essere sottratto nel più infame dei furti, quello del futuro. Oggi, aniversario della morte di De Gasperi, torna alla mente la sua frase più citata: "Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione". Ecco, di politici e politucoli ne abbiamo avuti fin troppi, si faccia ora largo a chi ha veramente a cuore questo Paese. E forse anche la speranza tornerà a scorrere. Ci sono donne e uomini che da 32 anni aspettano una risposta, persone come tutti noi che la mattina vanno al lavoro, prendono il caffè, magari il mercoledì sera vanno al cinema e ad Agosto mettono due soldi da parte per una vacanza. A queste persone però è stato strappato un figlio, un fratello, un genitore, un pezzo del proprio sorriso, per sempre. Queste donne e questi uomini hanno trascorso almeno metà della loro vita chiedendo con forza la desecretazione degli atti e l'applicazione della legge 206 sul risarcimento alle vittime del terrorismo. So bene che dopo tutto questo tempo chiedere giustizia sembri quasi ridicolo, ma è proprio su quel "quasi" che si fonda la nostra forza: il giorno che perderemo quel "quasi" avranno davvero vinto loro. Mi unisco nel mio piccolo alla loro voce, si faccia luce sulla strage di Bologna! 2 Agosto 1980 - 2 Agosto 2012. |
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