E finalmente Casaleggio, "cofondatore" del Movimento 5 Stelle, fece la sua uscita pubblica. Non sulla rete, sul Blog del sig.Grillo o sulla pagina del Movimento, no. L'ha fatto su un giornale, quelli di carta che leggiamo noi morti viventi, un giornale "del potere": il Corriere della Sera. Sono personalmente molto felice di questo outing perché finalmente posso pubblicare - senza sterili discussioni con qualche supporter che sosterrebbe che Casaleggio non centra nulla - il video "Gaia" che gira su YouTube da circa 15 giorni e compare sul sito della "Casaleggio e associati" (la società milanese che gestisce il Blog di Grillo). Dopo aver esaltato le capacità comunicativa di alcuni signori (tra i tanti Gengis Kahn, Savonarola, Hitler e Mussolini), il video della Casaleggio prevede per il 2020 una Terza guerra mondiale, parla di armi batteriologiche, accelerazione dei cambiamenti climatici, controllo delle nascite e l'affermarsi di un inquietante Nuovo Ordine Mondiale. Il tutto col sottofondo di una musica da videogame. A parte il fatto che nella storia del nostro pianeta direi che abbiamo già dato quanto ad estremisti, visionari dagli occhi sbarrati e pazzi (ed ancora qualche traccia ne è rimasta, vedi in Siria un certo Assad) io ritengo doveroso denunciare (ed invito tutti voi a fare lo stesso) ogni forma di esaltazione ed estremismo, specie quando riguarda il cofondatore di un partito che, cavalcando l'anti-politica, sta salendo nei sondaggi e nei consensi. L' iper-democrazia di cui parla Grillo, i processi in piazza per politici e banchieri, i suoi visionari compagni di viaggio si fondano su di un assunto molto semplice, quello di avere la verità in tasca. E chi ha la verità in tasca spesso si sente legittimato a bypassare il naturale confronto democratico, con tutte le conseguenze che si leggono nei libri di storia. Ed ora godetevi il capolavoro di chi vuole regalarci un futuro migliore.
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Ormai me l'aspettavo, a neanche 24 ore dall'ultimo morto il "salvatore della patria" non è proprio riuscito ad avere un briciolo di decenza. Dunque, dopo la battuta sulla mafia ( "i partiti sono peggio della mafia, strangolano le vittime"), le offese alla prof.ssa Montalcini (“è una puttana”) , gli attacchi al prof. Veronesi ("Cancronesi"), le assurdità sull' AIDS ( “la più grande bufala di questo secolo” ) e sulle neoplasie con cui si può convivere, ecco l'ultima uscita di Grillo. Con migliaia di sfollati, centinaia di feriti, decine di morti e paesi rasi al suolo Beppe Grillo ruba l'attenzione dei media con assurdità che speculano sul dolore e diffondono pericolosa disinformazione. Ecco l'ultimo vaticinio del comico, col senno di poi ed a tragedia avvenuta. S'intende. "Giampaolo Giuliani è in grado di anticipare di 6-24 ore il manifestarsi di un terremoto. La sua ricerca sui precursori sismici ha salvato la vita a quanti, nel 2009 in Abruzzo e in questi giorni in Emilia Romagna, hanno dato ascolto ai suoi allarmi" I terremoti si prevengono con costruzioni antisismiche (edifici ben diversi da quelli costruiti con la sabbia e con il cemento della mafia) non con questi sciacallaggi populisti mentre una nazione è in ginocchio!
Invito gli amici e le amiche a far girare questo video, facciamo capire a tutti CHI E' BEPPE GRILLO. Qualche sera fa un malizioso Luca Telese, chiamato da Mentana ad esprimersi sulla conferenza stampa di Bersani, ha chiesto un po' beffardo "ma se il PD ha vinto come dice, perchè il suo segretario non sorride?".
La domanda, confusa dall'emicrania che uno stato pseudo-influenzale mi aveva regalato, è rimasta a ronzarmi in testa e pian piano una certa risposta me la son data; è solo una considerazione personale, ma mi faceva piacere condividerla. Tanto per iniziare il risultato delle urne è stato positivo, abbiamo vinto certo, ma in che Paese l'abbiamo fatto? Abbiamo vinto in un Paese in cui lo Stato è tremendamente indebolito: indebolito dal non voto, dalle bombe senza nome, dalla celebrazioni dei nostri eroi a cui si ha spesso l'impressione d'aver dato poco onore ed ancor meno protezione. Abbiamo vinto perchè il nostro elettorato, bontà sua, sa non lasciarsi distrarre dalle sirene catastrofiste che semplificano tutto in un vaffa o una generalizzazione da bar. In quest'ottica il grosso del danno è arrivato infatti a quei partiti che hanno sempre trascurato il cervello del proprio elettorato ( L’Italia come il Milan, Basta ladri di Stato, Giuro sulla testa dei miei figli, Sono l’unto del Signore, Con Bossi mai più nemmeno un caffè, Toghe rosse, Gheddafi leader di libertà, Mills mai conosciuto, La proporrò per il ruolo di kapò, Turisti della democrazia, L’Islam civiltà inferiore, Tutta colpa dell’euro, L’Economist è comunista, Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, anzi mandava la gente in vacanza al confino, Giustizia a orologeria, I giudici sono matti, antropologicamente diversi dal resto della razza umana, Farò sparire la spazzatura da Napoli in tre giorni, Obama abbronzato, Evadere è un diritto naturale che è nel cuore degli uomini, Il Family Day, Che fate, ragazze, mi toccate il culo?, Mai frequentato minorenni, Solo cene eleganti, Pagavo Ruby perchè non si prostituisse, Me ne vado da questo Paese di merda, Culona inchiavabile) puntando più alla pancia, per non dire altro. Ma se l'aver conservato il nostro elettorato è senza dubbio un dato positivo, forse può non bastare ad un partito che ha ambizioni differenti. La mia idea è che oggi, tramontata la contrapposizione ideologica del '900, la battaglia si giochi essenzialmente tra chi rappresenta gli italiani onesti e chi, in modo più o meno esplicito, si fa portavoce dei furbi e dei semplificatori (per guadagno o limite personale); un tempo si chiamavano leghisti e forzisti, oggi grillini e chissà si chiameranno tra un anno. Il brutto della faccenda è che la battaglia sia purtroppo ad armi impari: non solo l'attuale crisi e gli errori del passato hanno accentuato l'ingiustizia sociale, ma 17 anni di Berlusconi hanno parlato all' anima nera del Paese, a quella dei condoni, quella della strizzata d'occhio, quella dei potetentati, delle lobby e degli amici. Io ho la fortuna/sfortuna di muovermi coi mezzi e non li sento mica tutti questi problemi etici nei dialoghi della gente, ogni volta che esce il discorso del voto (si parlava di Zingaretti ed Alemanno, per esempio qualche giorno fa) il tema è sempre lo stesso: "sti papponi si mangiano tutto, e io?" come se la politica fosse una caccia grossa in cui ognuno tenta di accaparrarsi il più possibile, mors tua vita mea bello. Ecco perchè torno a dire che il lavoro per il nazionale, da qui ad un anno, non sarà solo quello di rimediare i voti, ma convincere a votare per noi con la fiducia che quei voti non serviranno a traformare un signor nessun in un On. Stocavolo (che a sua volta lascerà in giro briciole per gregari, papponi, cornuti e lacchè), ma che la colizione di centro-sinistra saprà inerpretare i bisogni del Paese ed agire per il bene comune (degli onesti). E' più vi fate una risata davanti a questa proposta più raccogliere la sfida diventa necessario se davvero vogliamo cambiare, se davvero vogliamo raccogliere la lezione del voto al Movimento a 5 Stelle. Anche perchè, disciolti Pdl e Lega, è chiaro che la rabbia, il disagio sociale, la protesta si concentrerà sull'unico partito "ufficiale" ancora in corsa: il Pd. Un esempio? Il dimezzamento dei soldi ai partiti, era stato promesso ed è stato fatto, ma non basta. Leggete sulla rete, si chiede l'abolizione totale, le dimissioni, ladri, farabutti, chi ha preso il mio forcone?? Il Pd ha solo tre anni, è vero, ma forse deve capire cosa vuole fare da grande, vuole allearsi con Di Pietro e Vendola per cercare una sponda a sinistra o fare una telefonata a Casini e tentare la strada di un centro-sinistra in chiave europea? Credo che una scelta del genere - ed una presa di posizione su questa benedetta legge elettorale - possa salvare il partito da quello che i cittadini non gli perdonerebbero: un immobilismo nebuloso che non può che traghettarci su sponde greche. Credo che oggi Bersani, seppur leader di un partito numericamente vincitore, più che sorridere deve continuare a fare quello che sta facendo: ascoltare il Paese e cavalcare il vento del rinnovamento. C'è da parlare a quelle persone illuse e tramortite dal sogno berlusconiano divenuto nella realtà malgoverno ed abuso, c'è da prendersi la responsabilità di ridare valore alla politica, alla funzione dei partiti - concreti ed alternativi secondo il modello francese - ed alle esigenze delle persone. La vittoria non esclude la necessità di cambiamento, poi che sorriderà o no il segretario sarà una questione personale, quel che conta è che se l'Italia ha il diritto di tornare farlo il PD ha il dovere di aiutarla con tutta la sua forza. Ieri ho saputo del tragico attentato con un discreto ritardo, ero uscito per godermi il sabato mattina con quelle piccole gioie che ci si concede in un giorno senza lavoro: giornale al bar, cappuccino e cornetto, una passeggiata al mercatino. Il mio personale pugno allo stomaco è arrivato verso le 11:00, entrando al Circolo, assieme alle facce scure, la tensione e le domande. Ma non sai niente? No, cosa? Brindisi, una ragazza, forse due, mafia, attentato, dubbi, indiscrezioni.
Ma cosa sta succedendo? In questa faccenda ogni strada sembra portare ad un vicolo cieco, ogni dietrologia appare quantomeno plausibile e gli attori di questa tragedia sono si tutti sul palco, ma anche tutti in penombra. E qualcosa non torna. E' stata la sacra corona unita? E perchè mai fare un attentato così ignobile con la certezza matematica d'aver poi poliziotti, carabinieri, giornalisti e curiosi che ti metteranno i bastoni tra le ruote in ogni tua attività criminale? E poi perchè, con disponibilità enormi di tritolo, confezionare una bomba con due bombole del gas (molto più instabili, pesanti, pericolose e tracciabili nei rilievi degli inquirenti)? E' stata un'altra mafia? Eh già perchè talvolta vediamo come una cosa unica mafia, camorra, sacra corona unita e andrangheta, ma sono realtà molto diverse e non necessariamente in pace tra loro. Che queste realtà abbiano deciso di farsi la guerra utilizzando quindicenni come pedine? Sarebbe la prima volta in questo paese, sarebbe atroce. Sono stati i terroristi? E questa è l'ipotesi che forse fa ancora più paura perchè andrebbe letta come l'atto singolo di un'escalation di violenza. Le delegittimazioni dello Stato e dei suoi rappresentanti, Adinolfi gambizzato per la strada, le rivendicazioni anarchiche sul web, le dichiarazioni in aula delle nuove BR ("La violenza è inevitabile e strategicamente necessaria", "Non amiamo la violenza, non abbiamo il gusto romantico della violenza, ma è inevitabile. Nessun gruppo di dominatori nella storia ha mai abbandonato pacificamente il potere") ...e poi questo? E' da leggere in quest'ottica? E' stato un pazzo? Un pazzo che confeziona e porta da solo due bombole del gas (avete mai provato a sollevarne anche solo una, piena per un terzo?), le dota di un timer, le nasconde in un cassonetto e provvede a spostare il secchio vicino al muro per fare maggiore danni. E non lo vede nessuno. Poi alle 7:50 si nasconde chissà dove ed aziona il timer. Mi pare un'ipotesi irrealistica (ma in questo caso sono sicuro che uscirà un identikit) e nutro perpessità anche per la pista islamica di cui sentivo parlare ieri. E siamo punto a capo. In termini di probabilità, e senza una rivendicazione, la pista mafiosa pare quella più ancorata al contesto: la scuola Morvillo - Falcone, l'anniversario della morte del giudice, la manifesta volontà delle nuove generazioni di combattere la criminalità organizzata ecc. In tal senso ieri ho partecipato con commozione alla manifestazione qui a Roma ma sono dell'idea, al di là di chi siano gli attentatori, che per combattere la mafia manifestare non basti. Quanti ragazzi e ragazze ieri pomeriggio hanno sfilato, manifestato con orgoglio, partecipato sinceramente al dolore del paese e poi la sera hanno comprato un pezzetto di fumo o qualche grammo di coca per passare la notte? Ed i ricavati di quel traffico chi andranno mai ad arricchire se non la criminalità organizata? E non è un discorso bacchettone alla Giovanardi, è solo una questione di coerenza, una riflessione che ho fatto ieri mentre camminavo tra la folla addolorata ed ho sentito il classico odore di hasish. Sul racket, le estersioni, il traffico d'armi e di donne ognuno di noi può far poco o niente, il piccolo traffico di droga è invece un'altra storia. E' un mio pensiero, magari semplicistico, ma son qui per discuterne. Mentre l' Italia trema, mentre i finti Tg e le finte giornaliste setacciano lacrimose le vite di una quindicenne uccisa chissà perchè, mentre forse piove, mentre andiamo avanti e non cediamo a chi ci vuole terrorizzare. Che il nostro peso in Europa fosse scarso l’avevamo capito da un bel po’ (non sarebbe potuto essere diversamente considerando l’opinione che l’ UE aveva del ex Presidente del Consiglio italiano), quello che abbiamo invece compreso bene negli ultimi due anni è stato quale fosse, delle dodici stelle che brillano sulla bandiera, quella polare. La risposta è evidente: Lady austerity, Angela Merkel.
Le ultime elezioni, in cui la cancelliera di ferro è però crollata nei consensi (dal 34% al 26%, perdendo più del doppio rispetto agli ultimi sondaggi ), aprono uno scenario interessante e mettono in discussione quello che fino a ieri era sacro: l’austerity pura e dura, quella che sta portando a picco il vecchio continente. La sensazione è che, a meno che Angela non si arrocchi sulle sue posizioni, il vento francese sia arrivato in Germania portando con sè una rinnovata visione delle misure necessarie per affrontare la crisi. Non a caso ieri sera Monti ha convocato in tutta fretta a Palazzo Chigi una riunione che si è protratta fino a tarda notte, non a caso la commissione “Econ” dell’ Europarlamento sta pensando di istituire un “Fondo di redenzione del debito” per una garanzia europea di quella parte di debiti che superano il 60%. D'altronde con la Grecia a pezzi, la Spagna che se la vede nera, la Francia all’ attacco e la Germania in difesa, la Merkel (nonostante il terrore per l'inflazione che ogni tedesco di buona memoria conserva amorevolmente nel cassetto) ha davvero poche sponde per continuare ad imporre la sua politica lacrime e sangue. E la stampa, nazionale ed estera, se n’è accorta: si comincia a parlare seriamente di investire nelle infrastrutture, nella cultura, nella ricerca e nelle energie alternative (le famose pale eoliche che Sgarbi vorrebbe invece distruggere), si parla nuovamente di una Tobin tax europea, di un rafforzamento della Bce e dei famosi Euro Bond. Da non economista parlo evidentemente per buon senso ma spero si stia capendo, per quanto il rigore nei conti pubblici sia fondamentale, che un’ austerità non sostenibile finisce necessariamente per uccidere la fiducia nel futuro; e lo vediamo nella cronaca dei disperati, degli esodati, dei suicidi. La difficile situazione che stiamo vivendo credo necessiti di un ulteriore momento di riflessione da parte di tutti, credo sia finalmente il caso di ridistribuire la priorità dei nostri valori sociali, non approfittare della crisi – “ce lo chiede l’Europa” - per smantellare del tutto lo stato sociale. Queste riflessioni le ho fatte dal balcone di casa mia mentre osservo un signore che da un’oretta rovista in un cassonetto come se fosse normale, nel disinteresse di chi gli sta intorno, magari avvolto nei propri problemi. Ma rovistare nei cassonetti non è normale, sovraffollare le mense Caritas e S.Egidio non è normale, entrare armati in una sede Equitalia non è normale. Oggi anche a Roma c’è vento, che sia quello di cui parlavamo qualche riga fa? Il bello di vivere nell'epoca del 2.0 è che una notizia non arriva soltanto da una fonte (chessò, il Tg1 o Il Messaggero) ma giunge sui nostri pc attraverso quotidiani on-line, agenzie, Twitter, FaceBook, G+ ed ugnuno di questi vettori presuppone Forum di discussione che rendono una notizia qualcosa di molto complesso, dinamico e vivo.
Il brutto è quando percepisci che a fronte di alcune considerazioni oggettivamene insindacabili per una società che ha il vanto di definirsi democratica (al punto che talvolta si sente perfino in diritto di esportarla tutta questa democrazia...), giungano spesso in risposta echi esasperati di intolleranza ed odio. Qualche esempio, l’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi viene gambizzato e ci si aspetterebbe una grossa reazione, ma la rete non condanna affatto compatta questo gesto. A dire il vero la notizia finisce per diventare la premessa ad un'altra notizia che, insinuosa, serpeggia su internet: anche Grillo è di Genova, ci sono connessioni ? E quindi giù polemiche: "è un attacco ai grillini", "ma non chiamteli grillini", "si, perchè è Grillo semina odio", "no, perchè sono i media in combutta coi politici - tutti uguali e tutti cattivi - che lo vogliono affossare". Ora, al di là del fatto che secondo me Grillo semini davvero odio (e gioca consapevolmente sporco in un periodo in cui gli italiani hanno i nervi a fior di pelle) la notizia è un'altra, abbiamo vagamente idea di cosa significhi essere gambizzati? Ho letto una bella intervista ad Antonio Iosa, militante Dc, che nel 1980 fu appunto ferito da Walter Alasia delle Brigate Rosse. Da quando Iosa è stato colpito a entrambe le gambe ha dovuto subire 34 interventi chirurgici per le conseguenze dirette o indirette di quel ferimento e, al di là della menomazione fisica, l'uomo spiega che la gambizzazione non è affatto, come molti pensano, un attentato minore, "perché la vittima - anche quella colpita in modo lieve - subisce un trauma psicologico che lo accompagna per tutta la vita e perché i terroristi le attribuiscono un alto significato simbolico, quello di colpirne uno per educarne cento". Se sparare ad un uomo ed ammazzarlo per le sue idee rappresenta l'ultimo livello dell'intolleranza politica (quella criminale) gambizzarlo è solo il gradino più basso. Questo Paese troppo spesso dimentica la sua storia, l'inizio delle BR e le prime reazioni che accompagnavano le azioni terroristiche dei "compagni che sbagliavano". Ve lo devo ricordare io, che neanche ero nato? Altro esempio, stamattina su Facebook il Senatore Lucio D' Ubaldo che, tanto perchè i politici son tutti uguali e disinteressati alle persone, praticamente ogni giorno cerca il confronto con la gente sul social network, ha scritto "Destano preoccupazione i 270 atti d'intimidazione ai danni dell'Agenzia Equitalia in meno di un anno". C'è modo di non essere d'accordo con questa affermazione? Eppure, oltre a chi per fortuna è con lui nella difesa delle istituzioni, alcuni utenti hanno espresso il proprio piglio perchè comunque pagano troppe tasse, snocciolando conti privati e drammi pubblici. Mi si risponde che le persone ed i loro piccoli innoqui estremismi vanno capiti, sono tese perchè c'è la crisi; la soluzione è dunque ignorare che il terreno che divide il giusto dallo sbagliato si fa sempre più sdrucciolevole ? Ed in questo clima quanta responsabilità ha chi soffia sul fuoco del "sono tutti uguali, sono morti, sono salme" riproponendo modi e toni da guerra civile? L'antipolitica spicciola post tangentopoli ha già prodotto due signori che si presentavano come il nuovo, uno sorridente nel suo doppiopetto blu, l'altro urlante nella sua canottiera a coste: Silvio Berlusconi ed Umberto Bossi. Vogliamo andare davvero dietro all'ennesimo pifferaio (seconda stella a destra, ingovernabilità ed estremismo, e poi dritto fino alla Grecia) o forse è il caso di smetterla di aderire supini e partecipare alla ricostruzione con idee, speranze e progetti propri? L'epoca dei salvatori credo sia finita, vorrei iniziasse il tempo della partecipazione condivisa di un bene comune: la nostra democrazia. |
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Agosto 2017
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