C'era qualcuno veramente disposto a credere che Ignazio Marino non avrebbe ritirato le sue dimissioni? Sono il primo a sostenere che in politica sia necessario lottare per le idee in cui si crede ma Marino, al posto della passione, sta sempre più impostando tutto il suo agire politico sull'ambiguità. Eternamente sospeso tra il dire e non dire, cita Che Guevara e nomina Azzurra Caltagirone nel cda dell'Auditorium, rapsodo e protagonista dello story telling in cui ha sconfitto la mafia a Roma mentre le cronache e le intercettazioni fotografano una città distrutta dal malaffare ed un Buzzi che festeggiava ("...se resta sto sindaco ci magnamo Roma").
Che poi magari non è chiarissimo per tutti ma, nella sua bulimia di consenso, Marino sta imbarcando ogni rappresentante di quella vecchia politica che ha paralizzato questo paese per vent'anni. Vi siete stancati di Bersani, di D'Alema, dei giovani vecchi di Civati ma sostenete il Marino bis? Leggete le recenti dichiarazioni di questi ultimi e, già che ci state, fatevi pure due domande su come questi signori stanno utilizzando la fiducia che avete riposto nel marziano. Un marziano rappresentante della società civile che è stato Senatore per due legislature, Presidente di Commissione, capo corrente, in gara con Bersani e Franceschini come Segretario nazionale. E' esattamente il modello di uomo del popolo che avevate in mente? Il "sindaco ex sindaco" ha i suoi supporter ed è giusto, per carità, si può perfino pensare che Marino sia vittima dei partiti e dei poteri forti ma dovrebbe essere chiaro per chiunque che un sindaco, qualunque sindaco, per fare un buon lavoro deve tener conto della sua giunta, del suo consiglio comunale, del suo partito e dei cittadini che l'hanno sostenuto. Marino può ritirare le dimissioni ma a Roma lo sanno pure i sassi che è politicante finito, cavalcare il consenso di chi ancora crede in lui per strappare una buona parola a Renzi (neanche fosse stato retrocesso all'ultimo posto nel MotoGP) e andare in giro sornione a dire che va tutto bene non è né politica né Roma, ma solo l'ennesimo atto d'una farsa offensiva ed inutile.
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Agosto 2017
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