Stamattina parlavo con un negoziante di Piazza Bologna, il quartiere dove abito, a proposito delle sue paure di addobbare vetrine e portico per Natale. La sua perplessità, fomentata da alcuni residenti con cui si era confrontato negli ultimi giorni, era quella di poter essere offensivo verso altre religioni. "Sai, io sto sulla strada tutto il giorno, meglio non farli incazzare questi qui..." mi ha quasi sussurrato.
Ma questi chi? Capiamoci, capisco che essere bombardati da cadenzate iniezioni di terrore e storytelling di attentati ed invasioni sia stressante, ma forse è il caso di fermarsi un secondo a riflettere. Io sono di centro sinistra e credo che il dialogo ed il confronto interculturale sia una ricchezza per nostra società, ma sono convinto che soffocare le nostre tradizioni e la nostra identità per una zona grigia ed indistinta di politically correct al ribasso inzuppato nella paura sia un grave errore. Il sottoscritto, per esempio, al Natale associa il presepe che faceva da bambino nel salotto di sua nonna, gli operai che montavano le luci nelle strade ed il quartiere che, improvvisamente, s'illuminava. Questo dovrebbe essere offensivo verso qualcuno? E se pure offendesse una persona su mille quella singola persona dovrebbe privarci di questa grande festa collettiva, religiosa o laica che sia? Ho promesso all'amico negoziante di portargli una ghirlanda e gli ho strappato l'impegno di appenderla senza timori. Lo farà?
0 Commenti
Intorno ai 14 anni, grazie a mio padre, ho scoperto Fabrizio De André. Lo ricordo come un'esplosione di poesia applicata al pensiero, alla critica sociale, alla riflessione, alla scoperta del diverso e, da lì, la mia curiosità non si è mai più assopita. Caravaggio, Wilde, Mastroianni, Dalì, Fellini, Kundera, Dante, Mozart, Yourcenar, Gaber, Risi, Saint-Exupéry, Freud, Lynch ecc ecc.
Regalare ai diciottenni cinquecento euro da spendere in cultura - arte, libri, teatro, musica ecc. - vuol dire regalargli nuovi occhi, regalargli il futuro, regalargli una spinta propulsiva a crescere umanamente e vivere vite straordinariamente più intense. In una fase in cui certa stampa e certa politica criticano aprioristicamente - facendo spesso leva sulla pochezza e sull'approssimazione di chi ascolta - e bulimici del terrore violentano l'Islam per attentare al più sacro dei nostri tesori - la Libertà - accogliere nella società un maggiorenne con un regalo del genere vuol dire volergli bene. Volergli bene come un padre. Che poi forse non siete razzisti quando difendete l'osceno titolo di Libero.
No, non siete razzisti, magari siete solo eticamente pigri, culturalmente deficitari. Non siete razzisti, può darsi siate solo geneticamente privi di buon senso ed umanità. Non siete razzisti, forse questo titolo toccherebbe meglio le vostre arrugginite corde e vi farebbe sentire come si sono sentite migliaia di brave persone additate gratuitamente come bastardi. Eh? Branco di razzisti. "Io con i bambini speciali ci lavoro, uno che usa autistico come insulto ci fa solo un piacere se oggi esce dal Pd". Questo lo twittavo a proposito del Senatore Mineo il giorno in cui ha abbandonato il Partito Democratico.
Oggi, grazie ad un'altra perla, torniamo a parlare di lui. "So quanto (Renzi) possa sentirsi subalterno a una donna bella e decisa, fino al punto di rimettere in questione il suo stesso ruolo al governo. Io so, ma non rivelo i dettagli di conversazioni private." Pizzini senza destinatario ma molti in queste parole hanno visto delle basse insinuazioni a proposito di Matteo Renzi e del Ministro Maria Elena Boschi. Torno quindi a manifestare quanto trovi triste il modo in cui figure rancorose, accolte nell'alta politica su di un immeritato tappeto rosso (Corradino fu imposto come capolista da Bersani, sempre Dio gli renda merito per queste grandi intuizioni), stiano combattendo contro Renzi battaglie squallide sia nella forma che nella sostanza. Forse ora è più chiaro comprendere perchè una grossa parte di questo partito - guarda caso i più giovani, le partite Iva ben lontane dalle garanzie del pubblico impiego, i non imbucati, i non tutelati dal sindacato e dalla sinistra salottiera - abbia vissuto l'arrivo di Renzi come una liberazione. Se quei signori che pensavano di paralizzare l'Italia, anteponendo una gattopardesca e sterile ideologia al necessario processo delle riforme, stanno lasciando la casa in cui a lungo hanno abitato cercando di darle fuoco credo sia giusto evidenzialo. Credo sia giusto verso un paese a cui servono le riforme e non questo gossip rancido, non questo maschilismo radical chic, non quest'entrate a gamba tesa nella vita delle persone e delle loro famiglie. Leggendo queste dichiarazioni credo sia chiaro per tutti il tipo di politica che possiamo aspettarci dal partito che Mineo ed i suoi degni amici stanno per creare, in mancanza di contenuti o di contributi al processo riformatore del paese preferiscono copiare i peggiori editoriali di "Chi"? Ne prendiamo atto. Nel frattempo Mineo può godersi la sua popolarità, è terzo tra i topic trend di Twitter. E quando gli ricapita più. |
Archivio
Agosto 2017
|