Salgono a 121 le denunce sporte da ragazze e donne tedesche offese, molestate, palpeggiate, picchiate - ed una perfino stuprata - da fanatici nord africani nel'infernale Capodanno tedesco di Colonia. Dare una notizia inserendo l'etnia dell'aggressore è spiacevole, me ne rendo conto, ma credo abbia un senso nella misura in cui questi vigliacchi medievali hanno agito con un modus operandi specifico - dividersi in piccoli gruppi ed attaccare gruppi di sole donne - e secondo un principio punitivo esplicito e lineare: ti vesti con le gambe di fuori, bevi alcolici, giri senza uomini, sei una puttana ed in quanto tale devi pagare. Tutto ciò accompagnato da lanci di bottiglie ed oggetti contundenti contro passanti e forze dell'ordine, una violenza che - si legge nel rapporto diramato oggi dalla polizia - "avrebbe potuto provocare dei morti" e che per giorni è stata sottodimensionata.
Tacere davanti una barbarie del genere è drammaticamente sbagliato e questa faccenda piuttosto del silenzio della Germania meriterebbe una condanna comune da parte dell'intera europa, una presa di posizione ufficiale senza se e senza ma. Se infatti la xenofobia di Salvini mi fa orrore e certe semplificazioni che ho letto su Facebook non le trovo neanche degne di un commento (della serie "tutti gli immigrati siano stupratori" o "chiudiamo le frontiere"), provo altrettanto sdegno nel pensare a ragazze uscite per festeggiate l'anno nuovo e piombate in un turbine di violenza ed umiliazione. In tal senso anche una cautela politicamente corretta eccessiva di certi giornali appare più che altro offensiva nei confronti delle vittime di tale mostruosità che hanno, almeno, il diritto sacrosanto di essere riconosciute come tali. Personalmente ho sentito dire troppo poco che la libertà della donna, come quella d'espressione colpita nei giorni di Charlie Hebdo, è tra quei valori fondamentali che nessuno può mettere in discussione e che chi lo fa, comunitario o extra comunitario che sia, ne deve rispondere davanti alla nostra giustizia con tutte le aggravanti del caso. Le linee guida diramate oggi dal sindaco di Colonia sono ridicole, non è questione di consigliare alle ragazze di tenersi a una certa distanza dagli stranieri, quanto di fare una riflessione su quanto l'accoglienza di alcune persone sia giusta (e l'integrazione vada anzi incentivata) e quella di altre vada del tutto rivista. L'Europa deve innanzitutto avere gli strumenti necessari per questo distinguo. Quanto a noi abbiamo il compito di non fare finta di niente, di esplicitare tutto il nostro sdegno e di difendere ogni sfaccettatura della nostra libertà, è quanto abbiamo di più prezioso per quello che siamo e quello che saremo.
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Agosto 2017
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