La prima volta che ho parlato di Europa ero un ragazzino e l'ho fatto con mio padre, seduti sul divano nella loro casa a Montesacro. C'erano le lire, in tv imperversavano i video di Madonna e l'Europa era un bel concetto, un concetto di unione dei popoli, di stabilità sociale ed economica. Un concetto di serenità dopo i nazionalismi che avevano fatto a pezzi quel mondo in cui i miei genitori erano nati e che la loro generazione, tra molte rinunce, ha cercato di ricucire.
La prima volta che ho valutato l'ipotesi di iscrivermi al Pd era il 2009, registravo video politici su YouTube ed un consigliere municipale mi chiese perchè, al di la della rete, non provavo ad impegnarmi sul mio territorio per un progetto appena nato, un'idea riformista, europeista e di centro-sinistra. Se c'è una cosa che non è mancata in entrambi i progetti è stato l'entusiasmo, lo slancio, l'ottimismo ma - flash forward - ci ritroviamo oggi con un' Europa che scricchiola mentre i mercati crollano ed un Partito Democratico che a Roma e a Torino sventola bandiera bianca. "E' colpa delle persone" ho sentito dire tanto in questi giorni, queste benedette persone che non capiscono niente (a differenza nostra che invece capiamo sempre tutto) senza valutare che forse il problema, più che cognitivo, è umano, che le narrazioni hanno creato delle aspettative che la realtà ha disconfermato quotidianamente. La moneta unica, stando allo storytelling, avrebbe portato benessere e stabilità economica, vi risulta? E poi la crisi e con essa licenziamenti, disoccupazione, spread, austerity. L' Europa è stata percepita come una struttura elitaria, chiusa, pronta a chiedere sacrifici e a livellare verso il basso le eccellenze nazionali. E magari fosse solo un problema economico. Vogliamo parlare della gestione degli immigrati e dei rifugiati? Dei muri alzati e del filo spinato? Della Grecia sull'orlo del default? Vi stupisce che le narrazioni delle destre populiste siano state che i burocrati lontani ed austeri stessero rubando giorno dopo giorno la sovranità nazionale di ogni Paese? Ma chi, se non l'UE stessa, ha dato alle destre gli strumenti per questa lettura euro-fobica? Salto spazio temporale, zoom, Italia, Roma. Mafia capitale, arresti, commissariamento, rapporto Barca, potere per il potere, circoli "cattivi", circoli "mafiosi", segretari, iscritti e attivisti confusi ed offesi. E poi referendum, gestione del referendum, sfottò post referendum, "ciaone" si, ma ce l'hanno detto loro a noi. D'altronde il Pd in questi mesi ha dato l'impressione di essere vicino ai cittadini o ai poteri forti? Il 16 giugno di un anno fa 19 milioni di italiani pagavano la prima rata dell' Imu, oggi quei soldi rimangono nelle loro tasche (e questa volta per sempre visto che la legge impedisce ai comuni di aumentare altre tasse). E poi unioni civili, la legge Dopo Di Noi, Jobs Act. Ma nella narrazione siamo quelli degli inciuci con le banche, il papà della Boschi e Mafia Capitale. Ed a Roma non è bastato l'impegno, la passione e l'onestà di Roberto Giachetti perchè il problema è a monte, è nelle correnti, nei capi bastone, prevedibili e ingombranti conseguenze se trasformi il Pd nel partito degli eletti e non di chi se lo vive ogni giorno sul territorio. Il partito della fedeltà e non quello del merito. Non vinciamo in una periferia romana, non abbiamo con noi giovani under 45, ne vogliamo parlare? Brexit, Roma e Torino in mano ai cinque stelle, due batoste nel giro di pochi giorni e due motivi di gioia per Grillo, Salvini, Farage, Le Pen. Ripartiamo da questo, ripartiamo dagli errori, mettiamo in atto ad ogni livello politiche di partecipazione, parliamo delle persone, parliamo con le persone o saranno le persone a non voler più parlare con noi.
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Agosto 2017
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