In Italia, si sa, spesso è proprio il meno titolato a parlare che sostiene certe tesi con maggiore autorevolezza: ogni giorno tocca a qualcuno, oggi è il caso di Atac.
Mentre la Procura sta indagando sul fenomeno dei biglietti falsi e sul mercimonio che legava l'azienda di trasporti con certi ambienti della peggiore politica, Atac sta organizzando una campagna informativo-educativa nelle scuole elementari e medie che insegna a «rispettare le regole» anche sui mezzi pubblici. Premesso che l'educazione civica è preziosa, se non necessaria, in una scuola sempre più nozionistica e sempre meno valoriale, credo che come sempre sia l'esempio che manca. Come il papà che dice al bambino di studiare a passa la giornata a poltrire sul divano, è chiaro che il messaggio non passa. E si, perchè a fronte di un biglietto aumentato di ben 50 centesimi il servizio è decisamente scarso: ritardi, bus sospesi, che non passano per mezz'ore e poi li vedi sfilare in 2-3, personale non sempre gentilissimo, qualità di trasporto modalità carro bestiame e stendiamo un velo pietoso sulle assunzioni clientelari della parentopoli allemanniana. Se Atac pensa poi di superare i suoi "piccoli" problemi (perdita d'esercizio tra il 2010 e il 2012 di 650 milioni di euro e 744 milioni di debiti, esclusi quelli Metrebus e fuori bilancio) con questa crociata credo che abbia fatto male i conti. Ad Ottobre ha messo in vendita 606 tonnellate di rotaie giacenti presso i magazzini della società e 35 mila chili di cavi di rame ma gli introiti sono stati risibili rispetto alle necessità. Io di trasporti non capisco nulla, per carità, ma forse la soluzione passa attraverso la qualità del servizio fornito? La produzione complessiva del personale Atac è la più bassa tra le aziende omogenee, negli ultimi due anni il calo dei chilometri percorsi dai bus romani è stato di 6,6 milioni (dati Comm.Bilancio e Mobilità). Sarà forse il caso di eliminare gli sprechi, pensare ad una messa a gara per i servizi e razionalizzare quello attuale (magari dando un'occhiata agli 81 dirigenti neo assunti) oltre che spiegare ai ragazzi quanto è giusto pagare il servizio? Perchè, sapete, potrebbe venirgli in mente che allora è giusto anche che il bus passi puntuale (ad oggi il 40% sono fermi, dati "Il Messaggero"), che la metro della Capitale funzioni anche di notte, che ci sia posto a sedere, non sia un mezzo distrutto (età media 22 anni..) ecc. I ragazzi, si sa, hanno molta fantasia.
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Agosto 2017
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