Gentile Direttore,* ho letto con amara partecipazione il bell'editoriale di Scalfari inerente a Grillo, catastrofe annunciata. Articolo assai intenso e partecipato ma, mi perdonerà il fondatore de "La Repubblica", a mio avviso poco utile. Sono infatti convinto che la maggioranza dei vostri lettori sia ben consapevole che il comico genovese è un demagogo pernicioso e populista, perchè continuare a ripeterselo? Proprio perchè Grillo «gode d'una posizione mediatica incomparabilmente superiore a qualunque altro leader politico di oggi e ieri» la resistenza (ed ero tentato di usare la maiuscola) che dobbiamo organizzare deve andare oltre i limiti del normale confronto elettorale. Io, Direttore, ho 32 anni, ricopro un piccolo ruolo territoriale per il Partito Democratico e ritengo che il cambiamento sia possibile anche senza seguire le sirene di Grillo o quelle del più dignitoso Renzi. E' però drammaticamente evidente che le mie risorse, e quelle dei coetanei impegnati in politica, vengono quotidianamente mortificate dall' immobilismo endemico del nostro paese, lo stesso che porta frecce ai vari "vaffa day" ed è la base di ogni volontà rottamatrice. Conosco tanti amici, menti giovani e fresche, che stanche di non essere ascoltate, apprezzate e riconosciute stanno cedendo alle lusinghe di chi sta valorizzando (sia pure nella direzone sbagliata) il loro talento o è così bravo da dargli la sensazione di farlo. In questo senso io invito voi, invito la politica di qualsivoglia colore e chiunque ami con pragmatismo questo Paese ad essere culturalmente rivoluzionario e provare a fare un ulteriore passo in avanti, soprattutto in vista delle grandi sfide che ci aspettano (le primarie, le politiche nazionali, le amministrative e l'elezione del Presidente della Repubblica). Mi piacerebbe uno Scalfari o un Mauro ambasciatori del confronto sulle colonne de "Il Fatto Quotidiano", mi piacerebbe trovare sul vostro quotidiano la testimonianza dello studente e dell'esodato assieme ai bravissimi Giannini, Lopapa, Rampini, D'Arcais, ecc., mi piacerebbe un segnale Direttore, forte e chiaro, che possa controbilancare il dilagare di tanti veleni che rischiano di infettare un paese ancora convalescente dopo lo scempio dell'era berlusconiana. Grazie per il suo tempo *lettera a "La Repubblica" del 4/11/2012.
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Agosto 2017
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