Signori e signore, oggi alle 16:00 un drammatico evento ha colpito la politica italiana. Sprangate le porte, chiudete a casa i bambini e non rispondete nemmeno al citofono: Matteo Renzi ha incontrato Silvio Berlusconi. E non al kebabaro di Centocelle o al bar del Tufello, ma - offesa incommensurabile - al Nazareno, presso la stanza del segretario. Da otto anni una legge definita "porcata" dal suo stesso ideatore, il sempreverde Calderoli, ha avuto il merito di mettere d'accordo fasce della popolazione lontane anni luce. Dal manager al punkabestia, dalla signora bene all'imprenditore, dall'artigiano allo studente il parere è unanime: è una legge schifosa, che non consente di scegliere i propri rappresentati in Parlamento e che, anzi, mette i politici nella condizione di rispondere non più ai cittadini ma alle Segreterie di partito. E da sette anni, su questo tema, il potere "si costerna, si ingegna, si impegna e poi getta la spugna con gran dignità". Adesso che il Segretario del più grande partito di centro-sinistra italiano si confronta su questo tema con Berlusconi, pregiudicato quanto vogliamo, ma leader carismatico d'un terzo del Paese, si grida al golpe. In pratica dopo averci governato assieme per anni (e, facendo politica sul territorio, ne ho di storie di militanti che mi hanno strappato la tessera in faccia, dopo questa scelta scellerata), si grida allo scandalo quando si cerca di scrivere regole certe per potercisi confrontare e batterlo politicamente. Curioso poi che chi parla di attacco al Governo sia lo stesso a dire "se si arriva a un patto il Governo cade", ma si sa, sono le ineffabili sottigliezze della politica. Il Paese è in affanno (per alcuni versi è già riverso in terra) e ridargli una degna legge elettorale non è una perdita di tempo, è al contrario necessario a rimetterlo in piedi. Bisognerà poi ricordargli come si cammina, un passo dopo l'altro, con una vera legge sul Senato, una sulle Province e soprattutto una sul Lavoro. Io vedo la meglio gioventù di questo Paese perduta nei call center e nei Mc Donald, costretta a partire per cercare fortuna o lavorare come animali per pagarsi affitto e bollette, con buona pace delle lauree che inorgogliscono il salotto buono dei genitori. Ed oltre a questi coetanei vedo gli artigiani, i negozianti, i piccoli imprenditori, i pensionati e penso che la politica deve poter fare molto di più che barricarsi dietro lo spauracchio ideologico di Berlusconi. Ha funzionato per 20 anni ma adesso basta, i prossimi 20 pensiamo al nostro di futuro.
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Agosto 2017
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